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Una giornata indimenticabile

Driving Academy – partner della nostra Scuola specializzata in guida sportiva – ha fatto tappa in Puglia presso l’Autodromo del Levante di Binetto (BA) domenica 19 marzo. Splendide supercars, i nostri drivers, tantissimi spettatori e un clima perfetto hanno prodotto una giornata indimenticabile!

È un’esperienza divertente ed emozionante per tutti. Il briefing in apertura di giornata e la presenza costante di un pilota istruttore professionista in auto consentono anche a chi si avvicina per la prima volta a un’auto molto performante di vivere in tutta sicurezza un’avventura indimenticabile. Ferrari, Lamborghini, Porsche, Alfa Romeo e BMW nei loro modelli di punta sono le auto tra cui scegliere per vivere l’esperienza in pista. «Un’esperienza non solo divertente» precisa Vito Popolizio «ma anche formativa. Nel corso del briefing vengono fornite ai partecipanti nozioni tecniche utili anche per affrontare la guida di tutti i giorni».  In pista a Binetto anche Massimo Alparone, atleta noto e pluripremiato a livello mondiale, nel team Driving Academy per curare la preparazione fisica e consigliare sul benessere pre/post sessioni di guida. Domenica lo abbiamo visto al volante di una supercar, per condividere con i nostri drivers l’emozione della velocità.

Vuoi vivere anche tu una giornata indimenticabile?

Dai uno sguardo al calendario e visita il sito Driving Academy per scegliere  il tuo circuito preferito!

📍26 Marzo – Circuito Internazionale il Sagittario – Latina (Lt)
📍26 Marzo – Autodromo Enzo e Dino Ferrari – Imola (Bo)
📍01 Aprile – Arese – Pista il Centro (Mi)
📍15 e 16 Aprile – Circuito Internazione di Viterbo – Viterbo (Vt)
📍16 Aprile – Autodromo Irola – Irola (Bn)
📍22 Aprile – Circuito Internazione d’Abruzzo – Ortona (Ch)
📍22 Aprile e 29 Aprile – Castelletto di Branduzzo – Castelletto di Branduzzo (Pv)
📍23 Aprile – Circuito di Pomposa – Pomposa (Fe)
📍29 e 30 Aprile – Autodromo di Racalmuto – Racalmuto (Rg)
📍30 Aprile – Autodromo di Lombardore – Lombardore (To)
📍1 Maggio – Autodromo Vallelunga – Campagnano di Roma (Rm)

Guarda tutte le foto dell’evento all’Autodromo del Levante sulla nostra pagina Facebook, qui 

Si torna all’auto privata

Si torna all’auto privata: mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale cedono nuovamente il passo al mezzo “più amato dagli italiani”.  Il dato emerge dal 19° Rapporto sulla mobilità Audimob a cura di Isfort e CNEL del dicembre 2022.

Complice una dotazione infrastrutturale molto lontana dalla media UE – praticamente la metà – nel 2022 gli italiani si sono rimessi al volante. Negli ultimi due anni, gli spostamenti a piedi sono calati del 14%, Ancora peggio il trasporto pubblico: a fine 2022, i passeggeri si sono ridotti del -21% rispetto al 2019 e, per la fine del 2023, si prevede una riduzione della domanda del 12% rispetto allo scenario pre-Covid.

Sotto la media europea anche la dotazione di reti ferroviarie urbane, necessarie per ridurre i tempi degli spostamenti con mezzi pubblici. Preoccupanti le percentuali: 40%  in meno le metropolitane, 50% in meno le reti tranviarie e quelle ferroviarie suburbane. Forse non è un caso se il tasso di motorizzazione nel nostro Paese è del 67,2%, uno dei più alti d’Europa, con 40 milioni di auto in circolazione sulle nostre strade.

Si torna all’auto privata? Serve una svolta, in tempi brevi. Il PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, prevede un investimento di oltre 60 miliardi di euro per la transizione ecologica. All’interno di questa misura sono state incluse anche risorse per il rinnovo del trasporto pubblico locale, come l’acquisto di bus meno inquinanti; ad oggi, l’età media degli autobus in Italia è superiore di circa tre anni alla media europea.

Optare per il trasporto pubblico rappresenta una valida alternativa per la sostenibilità. I numeri sono chiari. Secondo l’Ispra, nel 2019 gli autobus hanno prodotto il 3,1% delle emissioni totali da trasporto, contro il 68,7% delle auto e il 25% dei veicoli commerciali. I treni si fermano allo 0,1%. E in città, dove piste ciclabili, bike sharing e corsie preferenziali lo permettono, si può puntare sulla bici; senza dimenticare che muoversi a piedi a volte può essere più rapido, di certo è più salutare.

Due mani sul volante

«La prima virtù consiste nel tenere due mani sul volante, tenerle parallele. Spostarle dalla loro posizione il meno possibile, solo nelle curve strette dove si correrebbe il pericolo di incrociare le braccia. Questo dà precisione, rapidità e controllo. Non alzare il gomito (sul finestrino) e non rilassarsi: tenere le mani a posto oltre che aiutare a essere pronti in caso di emergenza, ci aiuta a rimanere concentrati». Poche righe, tanta sostanza per l’ex pilota Siegfried Stohr: poche battute per riassumere l’importanza di una corretta posizione delle mani sul volante.

La regola generale è chiara: le mani si spostano sullo sterzo solo quando è indispensabile. La posizione base è quella che prevede le mani a ore 9.15. Orario un po’ in anticipo – per così dire – rispetto alla regola valida fino a qualche tempo fa, che voleva le mani in posizione 10 e 10. Che cosa è cambiato? Il volante. Da strumento necessario unicamente al controllo della direzione è diventato anche dispositivo di sicurezza, grazie alla presenza dell’airbag. Nel volante sono oggi integrati diversi comandi: radio, cruise control, paddles per la gestione del cambio. Il diametro si è ridotto, lo spessore della corona è aumentato, le razze si sono ingrandite. La nuova posizione base è come “suggerita” dalla nuova forma. Per migliorare la sicurezza, naturalmente. Con le mani in posizione 10,10 polsi e avambracci potrebbero – ad esempio – interferire con l’apertura dell’airbag.

La posizione base va mantenuta non solo in rettilineo, ma anche in caso di curve ampie, che richiedano una sterzata inferiore ai 170°. Un’avvertenza; il volante va “tirato”, non spinto. Se la è curva a destra,  è la mano destra che applica la forza e “tira” il volante verso il basso, in modo che la manovra risulti più precisa.

In caso di curve strette le mani si muovono sul volante, mai però in modo casuale. Si applicano tecniche precise, da adottare in alternativa a seconda della situazione. In città, a velocità ridotta è consigliata la tecnica della mungitura. Su strada, anche in caso di curve molto strette, bisogna utilizzare la tecnica dinamica.  La tecnica dell’incrocio – la più istintiva – è consigliata nelle manovre di parcheggio ma soprattutto in caso di sbandata.

Trovate descritte queste tecniche e molti altri consigli per una guida sicura e consapevole sul nostro manuale Sicuri al volante, disponibile in versione cartacea su Amazon e in versione eBook e cartacea su Lulu.

Game Changers, la nuova mostra Ferrari

Una mostra “dedicata allo spirito innovativo del Cavallino Rampante”: Game Changers è la novità del Museo Enzo Ferrari di Modena. Game changers, cioè vetture destinate a cambiare le carte in tavola nella storia dell’automobile, così le presenta il sito della casa costruttrice. In esposizione le auto più significative che hanno segnato il percorso del Cavallino Rampante, in un allestimento totalmente nuovo. Una storia lunga quella della Ferrari, iniziata nel 1947 con la 125 S, “una dichiarazione di intenti innovativi”. 

Suddivisa in tre aree tematiche – Design, Tecnologia e Performance – la mostra espone alcune delle vetture più iconiche della Casa di Maranello. 

Nella sezione Design, si può ammirare  la 166 MM con carrozzeria realizzata in alluminio, elegante e leggera, la prima Barchetta. E per un glamour sotto i riflettori la 375 MM Pininfarima del 1952, commissionata dal regista Roberto Rossellini e destinata a Ingrid Bergman. Una curiosità: la sigla MM significa Mille Miglia, celebre corsa su strada. 

Sezione Tecnologia: ecco la 400 Automatic del 1976, la prima Gran Turismo 2+2 con cambio automatico. Un’occhiata al mondo delle corse con la Ferrari F1-89, la prima monoposto con cambio elettroidraulico. 

Per la sezione Performance troviamo in esposizione la 365 GT4 BB del 1973 – la prima berlinetta GT a motore centrale con un originale V12 a 180° –  e la Ferrari FXX del 2005, primo modello di una serie speciale creata esclusivamente per la pista. A conclusione del percorso l’ultima nata, non solo un Cavallino ma addirittura un Purosangue: un SUV, la prima vettura a quattro posti e quattro porte di casa Ferrari. 

La mostra Game Changers sarà visitabile al Museo Enzo Ferrari di Modena fino al 17 febbraio 2024.

Bonus Veicoli Sicuri, un piccolo rimborso per la revisione

Bonus Veicoli Sicuri: un piccolo rimborso a disposizione di chi ha effettuato la revisione auto.  Non si tratta di una grossa somma – il bonus è dell’importo di 9.95 euro – ma copre in parte l’adeguamento ISTAT imposto dal novembre 2021. Vediamo a chi spetta e come richiederlo.

Piccola premessa. Tempi e scadenze della revisione sono disciplinati dall’art. 80 del Codice della Strada. Per le auto, la revisione deve essere effettuata “entro quattro anni dalla data di prima immatricolazione e successivamente ogni due anni”. La prima (la quadriennale) va fatta entro la fine del mese in cui è stata rilasciata la carta di circolazione; quella ogni 2 anni entro il mese in cui è stata effettuata l’ultima revisione. Per chiarire: se un’auto è stata immatricolata il 10 ottobre 2019, la prima revisione va fatta entro il 31 ottobre 2023. La successiva, due anni dopo, entro il 31 ottobre 2025. A revisione scaduta, vige il divieto di circolazione fino a nuova revisione effettuata; la multa per i trasgressori arriva fino a 694 euro.

Meglio non rischiare, non solo per le conseguenze pecuniarie. La revisione punta a verificare nel tempo il corretto funzionamento di componenti essenziali, anche per gli automobilisti distratti che trascurano i controlli periodici. I controlli principali riguardano: impianto frenante; sterzo; vetri; impianto elettrico; assi, ruote, pneumatici e sospensioni; telaio; controllo dei gas di scarico; cinture di sicurezza; identificazione del veicolo. Si può effettuare presso la Motorizzazione Civile al costo di  54,95 euro o presso le officine private autorizzate a 79,02. 

Torniamo al bonus. Spetta ai proprietari di auto e moto che hanno effettuato la revisione nel 2022 o nel 2023. Per le revisioni 2022, la domanda potrà essere presentata fino al 31 marzo; dal 3 aprile, sarà possibile richiedere il bonus esclusivamente per le revisioni effettuate nel 2023Il Bonus Veicoli Sicuri può essere richiesto solo online, sulla pagina dedicata del sito del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, qui. L’importo sarà accreditato sul conto corrente dei richiedenti fino ad esaurimento delle risorse, secondo l’ordine temporale di ricezione delle richieste. Il bonus potrà essere richiesto una sola volta per un solo veicolo. 

Per verificare la data dell’ultima revisione vai sul Portale dell’Automobilista, qui

 

 

Calze da neve? Approvate

Calze da neve approvate, purché omologate. Dal 15 novembre 2022, sulle strade dove è obbligatorio l’uso di dispositivi invernali si possono montare le calze da neve ed essere in regola con la legge. Dopo anni di incertezze, infatti, il ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile ne ha riconosciuto l’utilizzo, equiparandole di fatto alle catene metalliche.

Le calze da neve sono un particolare tipo di copriruote – generalmente in poliestere – studiate per aumentare l’aderenza degli pneumatici nei tratti stradali innevati. Ricoprono completamente le gomme e si applicano senza particolari difficoltà, anche in caso di gomme sulle quali non è possibile montare le catene.  Attenzione: non tutti i modelli in commercio sono adeguati alla normativa. Come indicato da una circolare ministeriale, possono essere utilizzati senza incorrere in sanzioni solo i dispositivi omologati alla norma UNI EN 16662-1:2020, riconosciuta come standard di riferimento. Solo in questo caso, garantiscono prestazioni pari a quelle fornite dalle catene. 

I vantaggi sono numerosi. Le calze occupano poco spazio nel bagagliaio, sono silenziose, non causano vibrazioni, sono adatte a tutti i tipi di pneumatico. Sono compatibili con i sistemi di sicurezza elettronici, non rovinano gomme e cerchioni e hanno un costo piuttosto contenuto, che si aggira intorno ai 50 euro. In quanto ai difetti, è da considerare l’usura elevata, se vengono utilizzate a lungo in modo improprio su tratti stradali privi di neve. Va anche ricordato che la velocità massima consentita se si utilizzano le calze (o anche le catene) è di 50 km/h.

Le calze sono facili da montare, ma è bene non improvvisare. È sempre meglio esercitarsi prima di trovarsi in una situazione di emergenza.  Fate qualche prova,  seguendo le indicazioni del produttore o magari qualche affidabile tutorial facilmente reperibile in rete.

Calze da neve approvate, dunque. Ma non sostituiscono gli pneumatici invernali!

 

 

 

 

 

 

Corso di guida su neve e ghiaccio

 

In partenza per una vacanza in montagna? Costretti ad affrontare la strada anche nelle brutte giornate invernali? Oppure volete regalare/regalarvi un’esperienza unica, divertente e formativa? Neve e ghiaccio sono condizioni meteo difficili da affrontare: l’aderenza è al minimo e la sicurezza è costantemente a rischio. Condizioni così particolari richiedono competenze specifiche, per una guida fluida e priva di errori. Ecco perché la nostra Scuola propone il corso di guida su neve e ghiaccio! Il corso consente di acquisire confidenza con questa particolare situazione stradale, rafforzando la capacità di mantenere il controllo della vettura anche nelle situazioni più estreme. Il prossimo appuntamento ci porterà a Passo del Tonale – Località Altiporto (TN), giovedì 9 febbraio.

Il nostro corso permette di imparare tecniche indispensabili ad aumentare la sicurezza di guida anche di coloro che percorrono strade meno insidiose. Ma, in condizioni meteo molto difficili, insegna a “sentire” quando la vettura arriva al limite di aderenza e ad acquisire automatismi di correzione delle sbandate. Abbiamo già detto che spesso le reazioni istintive sono le più sbagliate, a volte davvero pericolose? Bene. Il corso di guida su neve e ghiaccio ci insegna a reagire con un “istinto razionale”, se così possiamo dire. Sappiamo cosa fare e lo facciamo, senza esitazioni e senza commettere errori.

Il corso segue un percorso didattico teorico e pratico. Si apre con una sessione teorica: tecniche di sterzata, traiettorie, tondo, pendolo, sovrasterzo e sottosterzo sono alcuni degli argomenti trattati. Nella sezione pratica, esercizi in pista e su piazzale ghiacciato, formativi e divertenti: tondo / pendolo / frenata / derapata.

«La guida con neve o ghiaccio richiede particolare prudenza e attenzione» sottolinea Vito Popolizio «ma anche la nostra auto deve essere controllata e attrezzata per ogni evenienza». Leggete qui alcuni consigli importanti.

Limite di velocità nei centri urbani

Il dibattito è aperto da tempo: quale limite di velocità nei centri urbani?

Il tema è tornato di attualità con la recentissima decisione del Consiglio Comunale di Milano, che ha scelto di estendere a tutta la città – dal 1 gennaio 2024 – il limite di 30 km all’ora: al momento, le cosiddette Zone 30 coprono circa il 15% delle strade, lasciando in vigore nel resto della città il limite ordinario dei 50 km/h. Ma già a novembre 2022 la Giunta Comunale di Bologna aveva preso una decisione analoga, fissando al giugno 2023 il momento del passaggio.

L’obiettivo: ridurre gli incidenti e favorire la mobilità alternativa e sostenibile, aumentando la sicurezza per ciclisti e pedoni. Nelle capitali europee dove la misura è già attiva – ad esempio Parigi e Bruxelles, dal 2021 – i risultati sono incoraggianti. Si è rilevata una diminuzione del numero di vittime da incidente stradale, una riduzione delle emissioni e una maggiore attenzione da parte degli automobilisti. Nella stessa direzione si stanno quindi muovendo altre grandi città come Londra, Zurigo, Valencia, Helsinki e altre.

Lo chiede l’ Europa

La misura risponde a una richiesta del Parlamento Europeo, che sollecita una risoluzione della Commissione “per applicare limiti di velocità sicuri (…) quali velocità massime di 30 km/ora nelle zone residenziali e nelle zone con numero elevato di ciclisti e di pedoni”. In più, invita gli Stati membri ad “applicare sanzioni dissuasive della velocità (…) e a valutare la possibilità di corsi di sensibilizzazione per riabilitare i recidivi”. 

 

L’Italia a 30 all’ora

Ma il limite di velocità nei centri urbani sta cambiando nelle città italiane? Sì e no. Si muovono soprattutto i piccoli Comuni: prima in Italia a decidersi Olbia, che dal giugno 2021 ha adottato la Zona 30 in tutto il centro abitato.  Esperimento riuscito, secondo il sidaco Settimo Nizzi: i malumori dei primi tempi sono stati superati e “adesso sono le persone a chiamarci per sollecitare controlli e interventi per chi non rispetta la norma”, ha dichiarato all’Ansa. 

Dalla prima strada a 30 km/h a Cesena del 1998, in molti piccoli centri le cose procedono bene. Reggio Emilia, Vicenza, Verona, Bari, Caserta, Bergamo, Arezzo, Cuneo: si allunga l’elenco delle città con grandi zone a limite 30 km. Molte con l’obiettivo di estenderle nel tempo alla periferia.

A Roma, l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè si è dichiarato ” assolutamente favorevole alla strada intrapresa dall’amministrazione comunale di Milano sulle zone 30″.  Con oltre 120 persone morte nel 2022 sulle strade cittadine, le richieste di  provvedimenti per aumentare la sicurezza stradale si sono fatte pressanti. Con l’obiettivo di ridurre entro 3 anni del 20% i decessi ed i feriti gravi ed entro 10 anni del 50%, sono stati già stanziati i fondi per la realizzazione di 69 tra Isole ambientali e Zone 30.

Milano, Bologna e Roma ci sono, Napoli batti un colpo!

Distrazione alla guida

La distrazione alla guida – chi segue le nostre notizie lo sa – è una delle principali cause di incidente stradale. E ne sono consapevoli anche gli automobilisti. Ma, come dice il proverbio, “tra il dire e il fare…”

Un’interessante indagine USA di qualche tempo fa del Traffic Safety Culture Index  rivela che percentuali altissime di guidatori sono consapevoli della pericolosità di alcuni comportamenti, eppure non tutti li evitano. Esempio: risulta dal report che praticamente il 100% considera molto pericoloso leggere o scrivere messaggi mentre si guida; tutttavia,  circa un quarto degli intervistati ha poi ammesso di avere digitato messaggi  e il 33% di averli letti. Ancora, l’80% degli intervistati considera pericoloso tenere in mano il telefono per parlare o inviare messaggi vocali, ma poi il 37% dichiara di averlo fatto almeno una volta nei 30 giorni precedenti.

Vicina al 100% anche la percentuale di automobilisti consapevoli dei rischi legati alla guida in stato di ebbrezza, eppure il 6% di loro ha “sfidato la sorte”.  Interessante – e un po’ inquietante – il dato che emerge sulla velocità: solo il 52,3% degli automobilisti considera molto pericoloso l’eccesso di velocità in autostrada; come logica conseguenza, 3 su 4  ammettono di aver superato il limite di almeno 20 km/h almeno una volta nel mese nel mese precedente.

Lasciando gli Stati Uniti e allargando il discorso, ogni comportamento che ci porta a distogliere lo sguardo dalla strada è rischioso. Discutere con il nostro passeggero, passare una merendina al bambino sul sedile posteriore, controllare velocemente il trucco nello specchietto…  Per evitare queste distrazioni alla guida bisogna appellarsi unicamente al buon senso di chi sta al volante. Ma per altro, ci viene in soccorso la tecnologia. Sfruttare nel modo corretto i controlli integrati dell’auto – controlli vocali, al volante, con assistente virtuale – consente di ridurre i rischi senza troppe rinunce.

Trasporto amici a quattro zampe

Le regole ci sono, anche se capita spesso di vederle disattese. Per il trasporto degli amici a quattro zampe, il riferimento è l’art. 169 del Codice della Strada, che prevede il divieto di “trasporto di animali domestici in numero superiore a uno e comunque in condizioni da costituire impedimento o pericolo per la guida”. Eppure, quante volte abbiamo visto cani accomodati sulle ginocchia del passeggero, magari affacciati al finestrino? Comportamento non solo vietato, ma anche pericoloso. Anche con il quattrozampe in auto, guidare in modo sicuro deve restare la priorità. 

La cintura di sicurezza

Se il cane è solo uno, si può utilizzare la speciale cintura di sicurezza per animali. Non basta utilizzare il guinzaglio, fissandolo in qualche modo più o meno sicuro. Si tratta di un’imbracatura che avvolge il petto del cane e si aggancia alle cinture dell’auto, con chiusure universali in grado di adattarsi ad ogni tipo di veicolo. Sono disponibili in diverse taglie, di facile reperibilità a prezzi abbordabili, ma è importante verificare che siano omologate. E – aggiungiamo – certificate. Cosa significa? Vuol dire che la cintura ha superato un crash test, trattenendo e proteggendo il cane (e i passeggeri) anche in caso di urti violenti. Attenzione, perché la maggior parte dei prodotti in commercio non dispone di questa certificazione.

Trasportino o divisorio

Per la maggiore sicurezza del cane, è meglio comunque optare per un kennel – trasportino – o un divisorio. La soluzione diventa obbligatoria per legge se gli animali trasportati sono due o più. «È’ consentito il trasporto (,,,) purché custoditi in apposita gabbia o contenitore o nel vano posteriore al posto di guida appositamente diviso da rete od altro analogo mezzo idoneo» dispone il Codice della Strada. La rete, o le strutture tubolari  alternative, si installano per separare abitacolo e bagagliaio. Gabbie e divisori «se installati in via permanente devono essere autorizzati dal competente ufficio competente del Dipartimento per i trasporti terrestri»

Le multe

Per chi non utilizza i sistemi di sicurezza la sanzione va da 87 a 344 euro, oltre alla perdita di 1 punto dalla patente di guida. In caso di dispositivi permanenti non autorizzati (bisogna rivolgersi alla Motorizzazione Civile) le pene sono più severe: la multa va dai 430 ai 1.731 euro.