Due mani sul volante

«La prima virtù consiste nel tenere due mani sul volante, tenerle parallele. Spostarle dalla loro posizione il meno possibile, solo nelle curve strette dove si correrebbe il pericolo di incrociare le braccia. Questo dà precisione, rapidità e controllo. Non alzare il gomito (sul finestrino) e non rilassarsi: tenere le mani a posto oltre che aiutare a essere pronti in caso di emergenza, ci aiuta a rimanere concentrati». Poche righe, tanta sostanza per l’ex pilota Siegfried Stohr: poche battute per riassumere l’importanza di una corretta posizione delle mani sul volante.

La regola generale è chiara: le mani si spostano sullo sterzo solo quando è indispensabile. La posizione base è quella che prevede le mani a ore 9.15. Orario un po’ in anticipo – per così dire – rispetto alla regola valida fino a qualche tempo fa, che voleva le mani in posizione 10 e 10. Che cosa è cambiato? Il volante. Da strumento necessario unicamente al controllo della direzione è diventato anche dispositivo di sicurezza, grazie alla presenza dell’airbag. Nel volante sono oggi integrati diversi comandi: radio, cruise control, paddles per la gestione del cambio. Il diametro si è ridotto, lo spessore della corona è aumentato, le razze si sono ingrandite. La nuova posizione base è come “suggerita” dalla nuova forma. Per migliorare la sicurezza, naturalmente. Con le mani in posizione 10,10 polsi e avambracci potrebbero – ad esempio – interferire con l’apertura dell’airbag.

La posizione base va mantenuta non solo in rettilineo, ma anche in caso di curve ampie, che richiedano una sterzata inferiore ai 170°. Un’avvertenza; il volante va “tirato”, non spinto. Se la è curva a destra,  è la mano destra che applica la forza e “tira” il volante verso il basso, in modo che la manovra risulti più precisa.

In caso di curve strette le mani si muovono sul volante, mai però in modo casuale. Si applicano tecniche precise, da adottare in alternativa a seconda della situazione. In città, a velocità ridotta è consigliata la tecnica della mungitura. Su strada, anche in caso di curve molto strette, bisogna utilizzare la tecnica dinamica.  La tecnica dell’incrocio – la più istintiva – è consigliata nelle manovre di parcheggio ma soprattutto in caso di sbandata.

Trovate descritte queste tecniche e molti altri consigli per una guida sicura e consapevole sul nostro manuale Sicuri al volante, disponibile in versione cartacea su Amazon e in versione eBook e cartacea su Lulu.

Distrazione alla guida

La distrazione alla guida – chi segue le nostre notizie lo sa – è una delle principali cause di incidente stradale. E ne sono consapevoli anche gli automobilisti. Ma, come dice il proverbio, “tra il dire e il fare…”

Un’interessante indagine USA di qualche tempo fa del Traffic Safety Culture Index  rivela che percentuali altissime di guidatori sono consapevoli della pericolosità di alcuni comportamenti, eppure non tutti li evitano. Esempio: risulta dal report che praticamente il 100% considera molto pericoloso leggere o scrivere messaggi mentre si guida; tutttavia,  circa un quarto degli intervistati ha poi ammesso di avere digitato messaggi  e il 33% di averli letti. Ancora, l’80% degli intervistati considera pericoloso tenere in mano il telefono per parlare o inviare messaggi vocali, ma poi il 37% dichiara di averlo fatto almeno una volta nei 30 giorni precedenti.

Vicina al 100% anche la percentuale di automobilisti consapevoli dei rischi legati alla guida in stato di ebbrezza, eppure il 6% di loro ha “sfidato la sorte”.  Interessante – e un po’ inquietante – il dato che emerge sulla velocità: solo il 52,3% degli automobilisti considera molto pericoloso l’eccesso di velocità in autostrada; come logica conseguenza, 3 su 4  ammettono di aver superato il limite di almeno 20 km/h almeno una volta nel mese nel mese precedente.

Lasciando gli Stati Uniti e allargando il discorso, ogni comportamento che ci porta a distogliere lo sguardo dalla strada è rischioso. Discutere con il nostro passeggero, passare una merendina al bambino sul sedile posteriore, controllare velocemente il trucco nello specchietto…  Per evitare queste distrazioni alla guida bisogna appellarsi unicamente al buon senso di chi sta al volante. Ma per altro, ci viene in soccorso la tecnologia. Sfruttare nel modo corretto i controlli integrati dell’auto – controlli vocali, al volante, con assistente virtuale – consente di ridurre i rischi senza troppe rinunce.

Trasporto amici a quattro zampe

Le regole ci sono, anche se capita spesso di vederle disattese. Per il trasporto degli amici a quattro zampe, il riferimento è l’art. 169 del Codice della Strada, che prevede il divieto di “trasporto di animali domestici in numero superiore a uno e comunque in condizioni da costituire impedimento o pericolo per la guida”. Eppure, quante volte abbiamo visto cani accomodati sulle ginocchia del passeggero, magari affacciati al finestrino? Comportamento non solo vietato, ma anche pericoloso. Anche con il quattrozampe in auto, guidare in modo sicuro deve restare la priorità. 

La cintura di sicurezza

Se il cane è solo uno, si può utilizzare la speciale cintura di sicurezza per animali. Non basta utilizzare il guinzaglio, fissandolo in qualche modo più o meno sicuro. Si tratta di un’imbracatura che avvolge il petto del cane e si aggancia alle cinture dell’auto, con chiusure universali in grado di adattarsi ad ogni tipo di veicolo. Sono disponibili in diverse taglie, di facile reperibilità a prezzi abbordabili, ma è importante verificare che siano omologate. E – aggiungiamo – certificate. Cosa significa? Vuol dire che la cintura ha superato un crash test, trattenendo e proteggendo il cane (e i passeggeri) anche in caso di urti violenti. Attenzione, perché la maggior parte dei prodotti in commercio non dispone di questa certificazione.

Trasportino o divisorio

Per la maggiore sicurezza del cane, è meglio comunque optare per un kennel – trasportino – o un divisorio. La soluzione diventa obbligatoria per legge se gli animali trasportati sono due o più. «È’ consentito il trasporto (,,,) purché custoditi in apposita gabbia o contenitore o nel vano posteriore al posto di guida appositamente diviso da rete od altro analogo mezzo idoneo» dispone il Codice della Strada. La rete, o le strutture tubolari  alternative, si installano per separare abitacolo e bagagliaio. Gabbie e divisori «se installati in via permanente devono essere autorizzati dal competente ufficio competente del Dipartimento per i trasporti terrestri»

Le multe

Per chi non utilizza i sistemi di sicurezza la sanzione va da 87 a 344 euro, oltre alla perdita di 1 punto dalla patente di guida. In caso di dispositivi permanenti non autorizzati (bisogna rivolgersi alla Motorizzazione Civile) le pene sono più severe: la multa va dai 430 ai 1.731 euro.

 

Come frenare in modo corretto?

Come frenare in modo corretto? Il freno è il pedale più importante che abbiamo a disposizione. Le corrette abitudini di frenata possono fare la differenza tra un incidente evitato e un impatto anche violento. Certo, l’efficacia della frenata dipende anche dalle condizioni degli pneumatici, ma una corretta gestione di questo pedale è fondamentale per “disinnescare” situazione pericolose o evitare danni costosi. Servono controllo e consapevolezza, mentre sono sempre da evitare reazioni istintive che potrebbero avere conseguenze anche gravi.

Come usare correttamente il freno? Vediamo qualche consiglio.

Prima regola: frenate poco. Non è un controsenso, frenare in modo corretto significa anche frenare solo quando è necessario. Se non dovete fermarvi a un semaforo o evitare un’auto che inchioda, la cosa migliore è rallentare sollevando il piede dall’acceleratore. Ovviamente valutate di avere la distanza di sicurezza sufficiente per non correre rischi!

Non basta? Se frenare è davvero necessario, non fatelo all’ultimo istante. Eviterete danni o comunque una maggiore – inutile – usura delle pastiglie dei freni. Ed eviterete il rischio di diventare un ostacolo improvviso per il veicolo che sta dietro di voi.

Una frenata efficace deve essere decrescente: si preme il pedale con decisione, poi si riduce la pressione, senza staccare il piede. Il comportamento contrario – premere prima debolmente il pedale per poi aumentare progressivamente l’intensità della frenata – è molto comune, ma è sbagliato: il rischio è di non riuscire a fermare il mezzo in tempo utile.

Il presupposto, valido sempre: guidate concentrati. Sarete in grado di riconoscere in tempo le situazioni a rischio, senza trovarvi costretti a reagire in emergenza.  

Poi, le emergenze sono sempre possibili. In questi casi, come frenare in modo corretto? Scopritelo sul nostro manuale Sicuri al volante! Il manuale è disponibile in versione cartacea su Amazon e nella doppia versione eBook e cartacea su Lulu

Stile o sicurezza?

Stile o sicurezza? Al volante, nessun dubbio. Le scarpe ideali per la guida devono permettere di controllare in sicurezza il veicolo. Né troppo strette, né troppo larghe, devono garantire sensibilità sul pedale e un appoggio stabile al tallone. Quindi niente tacco 12, infradito, zeppe, scarponi da montagna? 

Per un confronto diretto tra calzature diverse, ÖAMTC – l’Automobile Club austriaco – ha effettuato un test pratico. I conducenti coinvolti nell’esperimento dovevano: evitare rapidamente un ostacolo, effettuare una frenata di emergenza ed eseguire una manovra di parcheggio. Ecco i risultati. Bocciati dall’ÖAMTC i tacchi alti “perché rendono impossibile dosare la forza frenante e percepire la resistenza del pedale”. No anche a infradito e piedi nudi: “hanno dati i peggiori risultati nelle frenate di emergenza, perché non è stato possibile esercitare la giusta pressione sui pedali”. Sconsigliati i sandali, “per il rischio che il pedale si impigli tra la scarpa e il piede”. Promosse solo le scarpe sportive, le migliori per la guida: “a seconda della manovra richiesta consentono un controllo del pedale sensibile o potente”.

Il Codice della Strada non stabilisce divieti espliciti, ma dispone all’art. 140 che «Gli utenti della strada devono comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione e in modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale» e al 141 che «il conducente debba “essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza, specialmente l’arresto tempestivo del veicolo».

Indossare calzature poco adatte alla guida può essere considerato un comportamento a rischio e può fornire un’arma alle assicurazioni.  Le “scarpe sbagliate” potrebbero  dimostrare l’imperizia del conducente e consentire – in base a una sentenza di Cassazione Penale del 1978 – riconoscere un rimborso ridotto. Come risolvere? Tenendo sempre in auto un paio di scarpe adatte alla guida. Stile, senza rinunciare alla sicurezza. 

Corsi 2022, le prime date

Skid car, sottosterzo, sovrasterzo, frenata differenziata, evitamento ostacoli: pronti per la pista? Sono solo alcuni degli esercizi che affrontano i partecipanti ai nostri corsi di Guida Sicura! Un’opportunità da non perdere, perché l’elemento determinante per la sicurezza al volante è – sempre – il guidatore. Affidarsi totalmente ai dispositivi in dotazione è un errore grave. La tecnologia ci aiuta a prevenire gli incidenti, ma non può gestire, da sola, un’emergenza su strada. Una preparazione adeguata, tecnica e pratica, è davvero  indispensabile. La sicurezza su strada dipende dalle conoscenze, dall’addestramento e dal giusto atteggiamento del guidatore!

Il corso inizia con una sessione teorica, che fornisce nozioni indispensabili per la guida, ma poco note alla maggior parte dei guidatori. In  pista,  si passa a sperimentare in sicurezza ostacoli e situazioni di emergenza, imparando a reagire tempestivamente in modo corretto e sicuro. Ogni allievo è affiancato costantemente da un pilota istruttore professionista.

Ecco le prime date degli primi appuntamenti 2022 con i nostri Corsi di Guida Sicura, negli autodromi di tutta Italia:

28 e 29 Aprile | Autodromo del Levante – Binetto (Ba)

18, 19 e 20 maggio | Circuito Isam – Anagni (Fr)

24, 25 e 26 maggio | Autodromo Internazionale Monza (MB)

7 e 8 giugno | Fiera di Montichiari (Bs)

10 giugno | Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari – Imola (Bo)

15, 16 e 17 giugno | Circuito Isam – Anagni (Fr)

28, 29 e 30 giugno | Autodromo Internazionale Monza (Mb)

22 luglio | Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari – Imola (Bo)

Utile per tutti, il corso di Guida Sicura consente inoltre alle aziende di ottemperare all’obbligo di formazione del personale (Testo Unico 81/2008 – Accordo Stato/Regioni del 21/12/2011) in relazione ai rischi connessi alla guida. 

Per informazioni e iscrizioni, cliccate QUI. Vi aspettiamo!

Alcolock, una garanzia di sicurezza

Un viaggio in auto attraverso l’Europa è sicuramente piacevole, accompagnato da soste di degustazione enogastronomica ancora di più. Ma attenzione! Il monito è a non dimenticare mai le garanzie di sicurezza legate al consumo di alcol. In Europa, le singole legislazioni prevedono limiti di tasso alcolemico per chi guida anche molto diversi tra loro. In Italia, il limite previsto dalla legge è di 0,5 g alcol/litro. La guida oltre questa soglia è considerata “in stato di ebbrezza” e costituisce un reato.

L’ETCS (European Trasport Safety Council) spinge per una legislazione comune basata sulla tolleranza zero per tutti e sull’obbligo di alcolock a bordo a partire dal 2022. Di cosa si tratta? È un vero e proprio etilometro montato a bordo del veicolo. Prima di poter accendere il motore, il conducente deve soffiare all’interno del dispositivo elettronico, molto simile a quello in dotazione alle forze dell’ordine. Se il limite di legge viene superato, non sarà possibile procedere all’accensione del motore.

L’alcolock è già diventato una dotazione standard in 17 Paesi UE. Se il conducente ha bevuto anche solo un bicchiere di vino, resta fermo nel parcheggio. In Svezia, è obbligatorio sui veicolo per il trasporto pubblico. Così anche in Finlandia, che in più prevede l’obbligo anche per gli scuolabus. In Danimarca, Austria, Francia, Belgio, Germania, Polonia, e Portogallo l’alcolock è presente su tutti i mezzi commerciali pesanti. E in Italia? Il nostro paese si trova in una “fase sperimentale” dell’obbligo.

Naturalmente in Italia è già possibile installare volontariamente l’etilometro sulla propria vettura. Chi sceglie di verificare in autonomia, grazie a questo strumento, la propria condizione fisica ogni volta che deve mettersi al volante, viene giudicato “virtuoso” da alcune compagnie di assicurazione, che riconoscono uno sconto sulla polizz. Ma – alcolock a bordo o no – l’alcol è un vero pericolo per chi guida. Per la sicurezza su strada, bevete o guidate, mai tutte e due!

 

Guidatore difensivo: la sicurezza innanzi tutto

Della guida difensiva abbiamo già parlato (leggi l’articolo qui), spiegando di cosa si tratta: una formazione avanzata che  include, oltre la conoscenza delle tecniche di guida, una specifica capacità di riconoscere e prevenire situazioni di rischio potenziale. Oggi mettiamo in evidenza un paio di caratteristiche del guidatore difensivo.

La sicurezza prima di tutto – Il guidatore difensivo mantiene sempre un comportamento corretto e non aggressivo, ponendosi così in posizione di forza rispetto ai cattivi guidatori. È importante mantenere la calma e assumere un atteggiamento tollerante e collaborativo, compensando gli errori altrui ed evitando tensioni che potrebbero tradursi in comportamenti pericolosi. Naturalmente, nell’ambito delle regole del Codice della Strada! Se abbiamo la precedenza, non ci fermeremo per lasciare strada: finiremmo per creare confusione.

La strategia migliore è guidare attenti e concentrati. Adattiamoci al flusso del traffico ed evitiamo di creare intralcio alla circolazione. Forse staremo al volante qualche minuto in più, ma guadagneremo in sicurezza.

Se un auto vuole sorpassarci cerchiamo di rendere la cosa più semplice. Niente competizione! Evitiamo di accelerare e controlliamo di lasciare abbastanza spazio davanti a noi per agevolare il rientrro in corsia. Non serve dirlo: senza però rallentare bruscamente. Se siamo noi  a cambiare corsia, ricordiamo di segnalare  le nostre intenzioni. Le frecce vanno azionate sempre e con adeguato anticipo.

Non è un caso raro: se un clacson ci sollecita con insistenza, evitiamo di reagire. Se l’automobilista ci rivolge sguardi minacciosi o gesti volgari, non raccogliamo la sfida. Anche se abbiamo ragione, evitiamo le discussioni e allontaniamoci.  Ricorda: guidare serve ad arrivare a destinazione, non è mai una competizione!

Per insegnare le tecniche del guidatore difensivo, la nostra Scuola propone un corso specifico. Scopritelo qui sul nostro sito.

Guida difensiva: l’evoluzione della guida sicura

In auto non ci si può affidare alla fortuna: la sicurezza al volante dipende dalla capacità tecniche e dalle buone abitudini di guida del conducente. I pericoli che si possono incontrare non sono solo fisici: un ostacolo imprevisto, cattive condizioni meteo, un problema all’auto. Anche emozioni come stress, rabbia o nervosismo possono prendere il sopravvento e portarci ad assumere comportamenti pericolosi per noi e per gli altri.

Da queste considerazioni nasce la guida “difensiva”. Di cosa si tratta? È una formazione che va oltre la semplice conoscenza delle tecniche di guida e delle regole da rispettare. Include, in più, una specifica capacità di prevedere le situazioni di rischio potenziale.

Guidare difensivo significa «guidare in modo da risparmiare vite, tempo e denaro, nonostante la situazione in cui ci troviamo e i comportamenti altrui». Così la definizione di ANSI/ASSE Z15.1, lo standard americano per la sicurezza stradale.

L’automobilista sicuro conosce le tecniche di guida e gestisce con sicurezza il proprio mezzo. L’automobilista difensivo è un passo avanti. È allenato a osservare la strada e a riconoscere in anticipo le situazioni potenzialmente pericolose. Controlla rabbia e stress e adotta comportamenti che “disinnescano” le emozioni negative altrui. Utilizza in modo istintivo tecniche efficaci per prevenire le situazioni di rischio o ridurre la gravità dell’incidente.

«Ma io sono già un ottimo guidatore» penseranno in molti. Chi dimostra la maggiore attitudine alla guida sicura è invece chi non è convinto di sapere già tutto. Chi crede nella necessità di migliorare continuamente la propria conoscenza e le proprie esperienze. Una formazione “on the road”, basata solo sui chilometri percorsi, spesso genera cattive abitudini che non vengono mai corrette e determinano reazioni istintive errate.

È un tema al quale la nostra Scuola è molto sensibile. Abbiamo sviluppato infatti un corso specifico, partendo dalla nostra ventennale esperienza in materia di sicurezza stradale. Scopritelo qui sul nostro sito.